Come creare una strategia data driven coerente con il brand in un contesto complesso e in movimento. La geocalizzazione consiste nella localizzazione geografica per le attività marketing, ovvero l’insieme di tecniche e metodologie di tracciamento, conservazione, analisi e utilizzo dei dati di spostamento sugli utenti al fine di supportare le azioni di marketing strategico e decisionale. Questi dati hanno un interesse crescente legato da una parte all’incremento costante delle capacità tecnologiche di tracciamento e analisi delle informazioni, dall’altra ai cambiamenti nel percorso di acquisto dei consumatori.
Passiamo ormai moltissimo tempo a raccogliere informazioni tramite i nostri device mobili, dalla ricerca di informazioni al confronto dei prodotti e prezzi online, nonostante l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico resta ancora molto importante, soprattutto su alcune categorie merceologiche come, ad esempio, il mondo dei beni durevoli. È interessante, dunque, la contaminazione tra il mondo digitale nella raccolta di informazioni, e la visita in negozio per la parte esperienziale e di finalizzazione dell’acquisto che porta alla crescente attenzione del marketing nel definire strategie drive-to-store: portare traffico al punto vendita a partire da campagne geo-targettizzate attraverso canali digitali.
Le metodologie di geolocalizzazione si declinano in strategie di Geoproximity e Geobehavioural. Il Geoproximity consiste nell’indirizzare il messaggio attraverso dispositivi mobili a persone che si trovano vicino a un punto vendita, o in una determinata area geografica, con la possibilità di aggiungere al targeting-mix altri attributi d’interesse e socio-demo, cogliendo il momento giusto per erogare il messaggio. Il Geobehavioural riguarda invece la raccolta, categorizzazione e analisi delle informazioni di spostamento delle audience a cui inviare un messaggio pubblicitario, oppure finalizzate ad azioni di marketing strategico.